ROMANZO DI FORMAZIONE
È stato più volte affermato che Candy Candy sia un romanzo di formazione, la storia di una bambina che cresce tra mille difficoltà e che, forte della sua positività, riesce a trovare il suo posto nel mondo. Chiaramente la crescita di una bambina sino all’età adulta (perché, contrariamente agli scritti precedenti, il romanzo ci mostra Candy nell’età adulta, non ferma all’età di 17 anni come il manga) implica il confronto con sentimenti quale l’amore passionale.
Nagita stessa ribadisce che, dopo tanti anni, Candy l’ha presa per mano e le ha chiesto di raccontare ancora di lei e lei, Nagita, ha deciso di intraprendere questa nuova avventura, dopo aver fatto maturare e crescere i suoi personaggi e dopo essere lei stessa cresciuta come scrittrice.
All’epoca del manga Nagita era poco più di una ragazzina affascinata dalla creatività di Igarashi, già famosissima; lei stessa ha raccontato in più occasioni, dopo il processo, che ha dovuto modificare le sue idee originali per adattarle al manga e alle idee della mangaka. Lo abbiamo ripetuto mille volte, eppure qualcuno rimane abbarbicato alle interviste e alle idee di 40 anni fa, quando Nagita e Igarashi lavoravano insieme… eppure già allora qualche screzio c’era stato. Nagita aveva fatto ritirare le ultime tavole del manga e poi ha girato intorno ad Albert senza mai chiudere il cerchio per decenni! Evidentemente non era affatto convinta, difatti il romanzo finale rappresenta una brusca retromarcia.
Quindi Nagita è cresciuta come scrittrice e i suoi personaggi sono maturati, in particolare Candy e Terence. Il romanzo ci restituisce una Candy in tutta la sua umanità e il suo splendore di donna che ha vissuto momenti di assoluta fragilità (magrissima e senza vita a Rocktown) e assaporato tutti i più umani sentimenti, tra cui la gelosia e la rabbia, e un Terence che è risorto dalle sue ceneri per diventare un grandissimo eroe romantico.
Certamente nessun percorso di maturazione e crescita è stato descritto per Albert che è già adulto alla casa Magnolia, e che qualcuno ha mummificato sulla collina di Pony… della serie la modernità, l’evoluzione, la maturazione!
Candy è un personaggio che evolve attraverso prove dolorose sino a diventare una donna indipendente che non ha bisogno di uno ricco e potente accanto per essere realizzata. Solo dopo essersi realizzata come persona ritrova l'amore della sua vita. La visione della Candy sposa a 17 anni è assolutamente riduttiva e retrograda, sicuramente non era l'immagine di una ragazzina che ha bisogno di uomo al suo fianco per farcela che Nagita voleva darci. Quella è invece l'immagine di Igarashi che dichiarò a suo tempo che Candy è una ragazza che si muove spinta dal desiderio di trovare il suo principe.
A tal proposito lascio l’interessantissimo intervento che la nostra amica Irene ha fatto nel forum “Amici di Candy”, un intervento appassionato, nato dal cuore e che si riallaccia, nella parte iniziale, ai nostri precedenti post.
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È così evidente che le rose si riferiscano unicamente ad Anthony! D’altronde, da subito, Nagita rende il cancello delle rose ed Anthony legati indissolubilmente. Il primo incontro tra Candy ed Anthony avviene proprio lì.
Come giustamente avete riportato, è proprio Nagita che ci dice di voler caratterizzare i personaggi dei 3 ragazzi, tramite un simbolo “personale”, che permettesse di differenziarli anche “visivamente”. Da qui i diversi ingressi: il cancello delle Rose, quello di pietra e la porta d’acqua.
Scusate se divagherò con alcune considerazioni, che esulano dalla questione Rose che, in ogni caso, nessuno che conosca la storia si sognerebbe mai di associare al capo famiglia Ardlay!
Come mai ad Albert non è stato associato nessun ingresso? Forse perché Albert, in tutto il romanzo, è sempre rappresentato come un Adulto e non come un ragazzo? Non a caso il suo secondo nome, Albert, richiama la parte della sua vita lontana dalle responsabilità di famiglia. Intendo dire: Albert è “Albert” soltanto quando fugge famiglia e responsabilità e vive lontano da essi.
Quando, però, torna ad essere un Ardlay, torna anche ad essere William:
non è un ragazzo!
Nagita mai, in tutto il romanzo, lo tratteggia in quel modo.
La crescita che l’autrice delinea per Candy, Terence, Archie, Patty ed anche per la fragile ed un po’ egoista Annie, quella crescita che per Anthony e Stear subisce una ingiusta e brusca interruzione, per Albert semplicemente non viene narrata, visto che quella fase lui l’ha superata.
Quando la storia ha inizio, Albert sta lasciando Lakewood per frequentare l’università in Inghilterra. È il momento in cui deve dire addio all’adolescenza e prepararsi al suo futuro: guidare la famiglia Ardlay.
Dopo gli studi, quindi 6-7 anni dopo, rientra in America e decide di essere soltanto Albert, di posticipare il proprio ineluttabile destino.
Lui, però, non è più un ragazzo, è un uomo, soprattutto se il contesto storico è quello del 1910 o giù di lì. Per questo Nagita, mai, lo fa agire come un ragazzo.
In tutto il romanzo. Il focus circa il percorso di crescita e di maturazione (così ci hanno sempre ripetuto , ripetuto, ripetuto) e quindi il richiamo ai famosi romanzi che, sempre a seconda delle convenienze, vengono tirati in ballo da qualcuno, solo quando fa comodo😉 è sempre e soltanto relativo a Candy, i cugini, le amiche e Terry.
Infatti, nulla ci viene narrato, per esempio, della zia, dei signori Legan, dei genitori dei Cormwell, di George, di Suor Lane o di Miss Pony, se non solo per qualcuno e per sommi capi!
Ci viene raccontata soltanto la storia dei RoseMary, in rapporto alla sua giovane vita spezzata, alla difficoltà nel realizzare il suo sogno d’amore, nel richiamo al ricordo delle persone amante che ci lasciano solo fisicamente.
Candy ha dovuto dire addio ad Anthony , solo fisicamente e questo è emblematico nella frase che Anthony associa alla sua mamma e che, tragicamente, si rivela calzante anche nel suo caso.
Anthony vivrà sempre nel ricordi di Candice e la accompagnerà per la vita.
Eccola, la Candy assolutamente non frivola, che ha difficoltà ad accettare quel bacio al festival di maggio, quella spaventata dai sentimenti per Terry.
La Candy di Nagita che Ama davvero, profondamente e per sempre.
Quella che è lacerata dal non poter vivere il suo legame con Terry, che gli grida i suoi sentimenti sul molo di Southampton, quella di Chicago, che viene meno al suo dovere di infermiera perché deve dirglielo, VUOLE dirglielo di persona e con orgoglio. Quella di NY, che sogna una famiglia con lui, che si infuria e vuole rimettere Susanna al suo posto, quella che più lo conosce e sa che lui non potrebbe mai sottrarsi al dovere.
La Candy gelosa e consumata dal suo amore represso, che soffre in silenzio, quella che persino Annie rimprovera.
Lei, che non accetta l’invito a teatro perché non potrebbe lasciarlo ancora, questa volta ne morirebbe, quella che nella lettera mia spedita al suo Terry si sente mancare il respiro, che sente sfiorire la propria giovinezza e la possibilità di poter essere donna, perché donna vorrebbe esserlo solo per e con lui.
In quella lettera Candy ce lo racconta quel dolore, che le toglie il respiro, altro che qualcosa di vergognoso!
Soffre perché ha paura di essere dimenticata: ricordati… ricordati… sembra una preghiera!
Chiunque con un briciolo di cuore, leggendo la lettera mai spedita di Candy e la missiva di Terry comprenderebbe che, per nessuno dei due, nulla è mai cambiato.
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Daffoldis
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