ANCORA LA LETTERA DI TERENCE
La narrazione del romanzo termina con la lettera di Terence.
La lettera di Terence è il finale aperto con colpo di scena! La lettera segue in ordine cronologico, dopo più di un anno, la reazione di Candy alla notizia della morte di Susanna! È un rincorrersi di due assoluti colpi di scena!
“Susanna era morta. In quel momento mi sono accasciata sul divano, come svuotata di ogni energia. Mi si è bloccato il respiro e non riuscivo a smettere di piangere”.
Non piange per Susanna. Il suo pianto è un grido di liberazione, è un crollo emotivo che si giustifica solo con i sentimenti repressi in modo doloroso per tanto tempo.
Candy ha vissuto tutti quegli anni impegnando ogni fibra del suo essere per cercare di dimenticare Terence. Per soffocare l’amore che provava per lui. Si è impegnata nel lavoro, alla casa di Pony, riempiendo ogni momento della sua esistenza. (Lo sappiamo da tutte le lettere precedenti).
Candy che già portava con sé il dolore per la perdita di Anthony, doveva dimenticare l’uomo il calore del cui petto batte ancora, al presente, dentro lei (pag 428).
Poi cade l’ostacolo, muore l’antagonista che lei non ama …. Come reagiremmo noi?
Candy crolla, finalmente cede e si lascia travolgere dall’emozione e le parole della morte di Susanna lette “UNA SOLA VOLTA” su un articolo “sono scolpite nella sua mente” (ho solo cambiato il pronome).
Non rilegge la lettera di Susanna nemmeno alla notizia della morte della giovane donna; cosa STRANISSIMA considerato l’animo gentile di Candy. Non c’è alcun riferimento ricco di buonismo, come capita sempre in casi del genere… e questo si sposa alla perfezione con il contenuto ABERRANTE della lettera di Susanna. Ricordiamo che Candy sottolinea per ben tre volte nel romanzo che la giovane attrice rubava le sue lettere e per questo era arrivata ad odiarla (parole sempre di Candy). Diventa meravigliosa nella lettera mai spedita in cui troviamo una Candy che fa di tutto per farsene una ragione. Nel momento della morte, invece, non viene dedicata la mia parola di compassione a Susanna, la cui lettera rimane avvolta da un alone gelido… nulla altro.
Non serve un bravo attore per immedesimarsi in Candy. È la reazione di una donna innamorata che aveva perso ogni speranza. E non serve certo molta immaginazione per capire cosa ha provato nel leggere proprio quell’ultima lettera di Terence.
Questo è il finale! La notizia che rimette tutto in gioco. Quello che avverrà dopo è la logica conseguenza delle domande aperte lungo tutto il romanzo.
Nagita ci viene incontro e ci racconta, nell’epilogo, cosa è avvenuto dopo. È Candy stessa a dircelo attraverso la lettera ad Anthony ….”eppure, se si continua a vivere, c’è sempre spazio per la speranza”. Un’affermazione che si trova in un punto ben preciso della lettera, non nella parte dedicata ad Albert bensì in quella dedicata ad Anohito.
Caso strano, quando Candy, rivolgendosi ad Anthony dice “Tu, Stair e tutte le persone che incontrerò sul mio cammino, le cose tristi e le cose belle …
Nutrendomi dei miei ricordi, io continuerò a vivere restando sempre me stessa.”, omette un nome a lei caro.
Se Terence fosse stato solo un meraviglioso e tragico ricordo del suo passato, sarebbe certamente comparso in questo piccolo elenco di persone amate e perse lungo il cammino della sua vita, che segue la confidenza ad Anthony proprio su Anohito.
Ma Candy e Terence sono vivi …. !
Ripenso alla retrospezione di pagina 176 dove, in un dialogo immaginato con Anthony, afferma di essere felice perché vive con la persona che ama (e chi ama profondamente Candy in tutto il romanzo?). Poi continua: “Le persone care che sono scomparse non cambiano mai, il loro tempo è fermo per sempre. […] Chi se ne va continua a vivere per sempre nel nostro cuore. Purtroppo però non possiamo più vederli….fino ad ora ho dovuto affrontare tante dolorose separazioni ma ho anche capito che finché si continua a vivere è possibile a volte RITROVARSI. PER QUESTO NON HO PIÙ PAURA DEGLI ADDII.”
Dopo un addio che sembra irreversibile è possibile ritrovarsi.
E sappiamo che l’unico addio raccontatoci da Nagita è proprio quello da Terence, doloroso e straziante per entrambi.
Nella retrospezione Candy torna ad osservare il quadro di Slim dove è raffigurata la casa di Pony prima della ristrutturazione finanziata “grazie al prozio William”. Ed è proprio in questo stesso capoverso che Candy dice: “Vorrei fare qualcosa per essere più utile a Miss Pony, ma …. Non voglio allontanarmi dalla persona che, più di qualsiasi altra cosa desidera restarmi sempre accanto”.
Nello stesso capoverso compaiono il prozio William e la persona che desidera starle accanto. Nello stesso capoverso vengono menzionate due persone che si escludono mutualmente e sintatticamente a vicenda. Perché la sintassi, come la matematica, non è un’opinione.
Un’ultima considerazione sui tre personaggi:
1) Candy non ha mai conosciuto i propri genitori ma è sempre vissuta circondata dall’amore delle persone a lei care, Miss Pony e Suor Lane in primis. Perde irrimediabilmente il suo primo amore ed un grande amico. Deve dire addio al suo più grande amore che però resta in vita;
2) Albert perde i genitori ma vive sostenuto dall’affetto di George che vede come un padre. Sceglie di viaggiare, andando e venendo quando vuole. La sua solitudine è legata unicamente all’isolamento in cui è vissuto fino alla maggiore età. Si considera un “buon padre adottivo” (pag 479);
3) Terence è l’unico a non aver perso i genitori ma da loro è stato allontanato fisicamente (strappato alla madre) e respinto affettivamente dal padre. La sua è stata una vita segnata da una solitudine totale fino al momento in cui non ha incontrato Candy. Non solo, si innamora per la prima e unica volta in quella che è la storia qui raccontata. A soli quindici (?) anni promette a se stesso: “avrò cura della persona che amo … La farò felice … per tutta la vita. Terry continuò a guardare serio il profilo della ragazza, sentendo in cuor suo di aver trovato QUELLA PERSONA”.
Che strano … quando ho letto questa frase ho subito pensato che Candy fosse Anohito per Terence.
Poi sappiamo cos’è avvenuto … due separazioni; e se per Terence la prima è stata dolorosa (“la mia giovinezza …. Il mio amore …Tutto sta passando per non tornare mai più”), la seconda è stata addirittura straziante …. Come dimenticare quel “gelo delle sue lacrime” sul collo di Candy e quell’abbraccio, quel “calore di quel petto che batte ancora dentro” Candy.
Terence, sicuramente più di Candy ha sofferto per questo addio.
Allora domando, chi tra Albert e Terence, nel presente di Candy, può obiettivamente soffrire per una separazione anche momentanea da Lei? Chi porta con se ferite profonde dovute a dolorose separazioni?
Solo due persone sono state “strappate l’una all’altra”, e se questa espressione viene usata da Candy per far comprendere ad Eleanor il dramma di una scelta per loro obbligate (Susanna personaggio ostacolo), Terence questo strappo lo porta sull’orlo dell’autodistruzione.
Se dunque l’efficacia del finale sta nella relazione con quanto avviene prima, questo deve necessariamente essere il finale giusto ed efficace per questa storia narrata in ben 454 pagine.
L’ambiguità è solo apparente e risiede nella scelta di inserire le lettere ad Albert nell’unico punto in cui non avrebbero perso in rilevanza, l’epilogo. L’ambiguità sta solo nell’interpretazione personale che viene data ad un espediente narrativo quale è l’epilogo.
Autore:Daffoldis
dal forum AMICI DI CANDY
https://amicicandy.forumfree.it/
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