TRA LE PAGINE DI ANOHITO (parte prima)

 TRA LE PAGINE DI ANOHITO!


Oggi vi proponiamo un paio passaggi in cui si parla solo di anohito, cominciamo a leggere come viene caratterizzato.


“Sulla parete, racchiuso in una cornice fatta a mano, c’è un dipinto a olio dalle dimensioni di 53 centimetri per 41. Lui l’ha posizionato in modo che sia visibile da qualsiasi angolazione. È stato proprio lui, alcuni anni fa, a trovarlo al mercato delle pulci di Londra. Che regalo meraviglioso mi ha fatto. Tra tante vecchie pitture a olio, gli è bastata una sola occhiata per capire che quella rappresentava la Casa di Pony, per di più ritratta nella sua interezza dall’alto della collina.”.


Leggiamo con attenzione il testo!

Il quadro rappresenta la casa di Pony vista dalla collina prima della ristrutturazione sovvenzionata dal prozio (questo particolare lo aggiunge Candy parlando dell’autore del quadro… dice precisamente che lui era l’unico che avrebbe potuto ritrarre la casa in quel modo e che da allora era stata ingrandita e modificata). Questo è esattamente ciò che ha visto Terence da lassù appena messo piede in America e per cui Candy dice che quei luoghi le sono ancor più cari), non rappresenta la collina in cui la piccola Candy incontra il principe.

Siccome la casa è vista dalla collina, chi l’ha dipinta lo ha fatto proprio dalla collina; ragion per cui la collina non ci sta proprio nel quadro.

Nel romanzo c’è un solo riferimento alla casa di Pony vista da quella prospettiva e il riferimento è appunto la visita di Terence.


*****


“Vorrei poter fare qualcosa per essere più utile a Miss Pony, ma…non voglio allontanarmi dalla persona che, più di qualsiasi altra cosa, desidera restarmi sempre accanto.”


A volte basta poco per dire molto. Qui possiamo capire il profondo legame che lega Candy ad Anohito. Lei, nonostante la preoccupazione per le condizioni di salute di Miss Pony, che non sono ottime, e il profondo affetto che le lega, non attraversa l’oceano perché non vuole separarsi da lui, neanche per un periodo limitato di tempo. L’altruismo e la necessità di aiutare gli altri sono qualità che pervadono Candy, eppure qui siamo davanti a qualcosa di molto più forte. Lei condivide la volontà di colui che ama che desidera starle accanto, sopra ogni altra cosa. La comprende e la asseconda. Lei sa che questo desiderio, da parte di lui, non è egoismo, non è possessione. È semplicemente legato ad un’emozione tipica dell’essere umano: la paura. Anohito teme. Anohito deve aver vissuto qualcosa che lo ha segnato ed ora, che evidentemente non può seguirla, non vuole lasciarla nemmeno per il tempo necessario. Il non volere nessuna interruzione nello stare insieme, non può non essere giustificato da un precedente che ha generato questo forte timore, che ostacola anche la razionalità. Conscia del perché Anohito desideri questo, Candy desidera altrettanto e vuole la sua felicità.

Prima di tutto ci sono loro due.

È una meravigliosa dimostrazione d’amore.

Chi ha vissuto una dolorosa separazione da Candy e può avere questo timore?

LUI dimostra di essere perfettamente consapevole di quanto sia importante per la sua LEI la casa di Pony e le due donne che l’hanno cresciuta, ma evidentemente non può davvero muoversi.

Chi non può muoversi? Terence il grande interprete, che dovrebbe farsi sostituire creando malumori nel pubblico e conseguenti problemi alla compagnia teatrale per cui lavora, o Albert il magnate sempre in viaggio per lavoro che ha collaboratori fidatissimi a cui ha ampiamente delegato per 30 anni? 

Mi pare semplice la risposta!

Autore:Daffoldis

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